Testimonianza aziendale Yamamay con Federica Bevilacqua, Responsabile marketing e comunicazione; e Roberto Manzi, Direttore della Academy di Pianoforte Group
– A cura di Flavia Nicolosi e Francesco Marselli, partecipanti a Retail Your Talent 2015
Yamamay sembra non aver nessuna intenzione di fermare la sua corsa. L’azienda con il nome del baco da seta di origine Giapponese non conosce crisi e continua a crescere, prendendo di mira nuovi mercati.
D’altronde alla guida del marchio c’è una tradizione di successo: l’azienda nasce da un’idea dell’imprenditore napoletano Gianluigi Cimmino che insieme al padre Luciano, già proprietario di Original Marines, decide di partire con questa nuova avventura creando la Inticom s.p.a. alla quale collaborano anche la sorella Barbara, a capo dello sviluppo di prodotto, ed il cognato Francesco Pinto, attuale Presidente. Nel 2011 una piccola rivoluzione: nasce la Pianoforte Group, holding nella quale confluiscono sia Yamamay che Carpisa, di proprietà della famiglia Carlino.
Roberto Manzi è a capo della Pianoforte Academy, che facendo sintesi delle due scuole già presenti in Carpisa e Yamamay, che racchiude in sé la Company’s Knowledge. L’Academy rappresenta tutta la lungimiranza del gruppo portando nel tempo non solo un capitale di conoscenze dato dalla formazione e la documentazione, ma un capitale umano nel vero senso della parola. Questa attenzione alla diffusione del proprio modello di servizio tutto internalizzato che permette il mantenimento di una storia comune anche attraverso la comunicazione istituzionale, si rivela proficuo nell’ambito di recruitment interno attraverso l’area riservata del portale http://www.pianoforteacademy.it.
Il DNA napoletano nel polo tessile di Gallarate delocalizza la produzione mantenendo però la testa in Italia: il design, il concept, è tutto italiano. A dispetto di altre realtà aziendali Yamamay ha saputo sfruttare il canale distributivo implementando quello già presente sul territorio – Luciano Cimmino era agente unico per il gruppo Bassetti – esportando il proprio brand prima nel bacino del mediterraneo, poi nel sud America e potrebbe chissà, approdare in Cina.
Il segreto del successo
La forza di Yamamay parte dal punto vendita: una shop experience curata fin nei minimi particolari permette al cliente di orientarsi all’interno dello store sapendo di essere accolto da collaboratrici che rispecchiano appieno la filosofia del marchio in qualsiasi città si trovino. Ed è proprio dal negozio che parte la comunicazione: da quest’anno il catalogo è una vera e propria rivista, che continua di volta in volta a raccontare la storia del brand. La responsabile marketing e comunicazione è Federica Bevilacqua, una ragazza giovane e dinamica con una carriera di respiro internazionale. È lei che ci accompagna attraverso l’evoluzione della comunicazione del marchio.
Un modo di fare storytelling che colpisce sin dall’inizio per la sua originalità: se la prima campagna fu notata proprio perché sviluppata all’interno del Teatro San Carlo, tanto che ne parlò anche il Guardian, la profondità di orizzonti si riconosce anche nella scelta delle modelle che di lì a poco avrebbero conosciuto la fama internazionale. Ancora una volta avanti.
I rapporti con i testimonial possono farsi ancora più profondi e interessanti, la capsule collection a firma JLO by Jennifer Lopez per Yamamay è solo una delle tante iniziative che hanno visto diversi personaggi noti tra i designer che hanno collaborato con l’azienda, tra cui anche Bob Sinclar e Ariadne Artiles.
Parallelamente l’azienda è in grado di dare spazio ai nuovi talenti, come testimonia il concorso per giovani stilisti che nel 2010 ha permesso di entrare a far parte del team style e che è diventato un appuntamento annuale, tramite due scuole brasiliane che premiano i ragazzi più meritevoli con uno stage di un anno a Gallarate. Siccome i tempi cambiano e si diventa sempre più social nel 2013 i casting per lo Yamamay Fashion Show sono stati fatti on-line, per poi diventare un reality in onda su Sky Uno. In giuria Simona Ventura, Gianluca Cimmino e Massimiliano Rosolino.
L’attenzione allo sport non si ferma qui. Oltre ad avere come testimonial diversi campioni sportivi, tra cui lo stesso Rosolino, questo è un marchio che intende ricordare le proprie origini: ha sollevato dallo stato di cattedrale nel deserto ad emblema di successo il palestrùn, oggi Palayamamay, e dalla stagione 2006/2007 ha rilevato la squadra di volley del Busto Arsizio, di cui è anche main sponsor. Il valore della squadra personifica il valore del brand tanto che spesso le ragazze vengono definite “le farfalle”, il che evidenzia quanto questo legame sia forte.
Come se non bastasse l’impegno Yamamay si rispecchia anche nel sociale: se sono state numerosissime le campagne per la prevenzione del tumore al seno insieme alla LILT – chi non ricorda quella con Yasmin e Amber Le Bon – ancora di più i cataloghi e le iniziative collegate a specifiche tematiche ambientali, dal progetto Yamazzonia alla campagna “go green”.
Tanto fermento è la miglior testimonianza della salute di un’azienda italiana in costante crescita, che possiamo annoverare tra i grandi del retail internazionale senza tema di smentita.