A cura di Fabio Bonali, Rosa Anna Maresca, Annamaria Mazzitelli, Mariachiara Melsa – Master in Risorse Umane e Organizzazione 2015-2016
Con il termine welfare aziendale si intende quell’insieme di azioni finalizzate al miglioramento del clima aziendale e al benessere di ogni singolo lavoratore attraverso l’erogazione di beni e servizi.
Con il presente lavoro viene analizzata la situazione del welfare aziendale all’interno del contesto italiano, rintracciandone le origini a partire dalla crisi del welfare state, indagandone i successivi sviluppi che hanno portato all’integrazione col welfare di primo livello. Per capire come rendere applicabili le politiche di welfare e sfruttare i vantaggi che la legislazione offre, si è ritenuto opportuno analizzare il profilo legislativo all’interno del nostro ordinamento. È emerso che il tema del welfare aziendale in Italia presenta un profilo giuridico disorganico e asistematico ed è riconducibile ad ambiti normativi diversificati, in particolare: da un lato alla previdenza complementare e all’assistenza integrativa, dall’altro alla disciplina fiscale e contributiva che regola le forme di retribuzione non monetarie.
Indagando il profilo normativo si è voluto rintracciare il risultato di vantaggio fiscale, per imprese e lavoratori, in quanto le misure di welfare consentono la completa deducibilità dei costi per l’azienda e non concorrono alla formazione di reddito di lavoro per il dipendente.
Inoltre, sono state descritte le fasi necessarie alla creazione di un piano di welfare, evidenziando i passaggi propedeutici, come l’analisi del contesto e delle esigenze dei dipendenti. Sono state analizzate le varie aree di intervento e il processo evolutivo che sta portando all’affermazione del modello di welfare on demand. Le stesse hanno permesso di indagare quali siano i benefici e gli effetti che si ripercuotono sia sui dipendenti che sulle aziende.
Per verificare la diffusione del welfare in Italia sono state esaminate le due indagini più recenti: una survey condotta nel 2012 dall’Istituto di ricerche economiche e sociali e il “Rapporto Welfare 2015” di OD&M Consulting. Dalle ricerche prese in esame sono emerse le motivazioni che spingono le aziende ad offrire questi servizi e il ruolo che il sindacato gioca nella promozione dell’introduzione di questi ultimi.
Nello specifico, è stata esaminata la diffusione del welfare nelle grandi imprese italiane, affrontando il caso di ENI, azienda pioniera nell’importanza del benessere dei dipendenti. È stato approfondito, in particolare, il “Progetto welfare Eni”, lanciato nel 2008 con l’obiettivo di supportare la conciliazione tra vita privata e vita lavorativa, il potere d’acquisto delle famiglie e il miglioramento del clima lavorativo.
Infine, poiché il tessuto italiano è composto prevalentemente da aziende di piccola e media dimensione, è stato affrontato il tema delle reti di impresa, fenomeno in via di sviluppo che ha consentito di applicare il welfare anche a queste realtà, ovviando ai loro limiti strutturali.
Alla luce dell’analisi condotta, è emerso che il welfare aziendale, nato per incrementare il benessere dei lavoratori, pur sopperendo a lacune statali, si è evoluto in strumento essenziale per incrementare il vantaggio competitivo delle imprese.
Attraverso l’implementazione delle politiche di welfare l’azienda potrà sfruttare i vantaggi derivati dall’engagement e dall’employer branding, attirando talenti e limitando il turnover.
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