Articolo a cura di Elena Alpinoli e Aliai Lombi – Master in Risorse Umane e Organizzazione
C’era una volta, nella cantina di un castello, una contessa caduta in disgrazia che, insieme al marito, lavorava la ceramica per creare piccoli soprammobili. La contessa era Lene Thun, e questo è l’inizio della fiaba che ancora oggi ci fa sognare. Gli studenti del Master ISTUD in Risorse Umane e Organizzazione sono stati accompagnati nel mondo di Thun da Lucia Adamo, responsabile selezione e sviluppo HR, nonché direttrice della fondazione Lene Thun, e Francesca Fabrizi, HR specialist recruiting e development.
Thun è un’azienda del regalo di Bolzano che da 70 anni è presente nei momenti più belli della vita delle persone, donando gioia. Secondo Lucia Adamo il successo dell’azienda è legato alla capacità di porre sempre il cliente al centro e di fargli provare emozioni. Proprio le persone, infatti, sono al centro della strategia del business di Thun, che, nonostante sia nata come realtà familiare in una piccola città italiana, adotta un modello organizzativo tipico delle multinazionali di stampo nord-europeo, prestando molta attenzione al rispetto, al coinvolgimento e alla valorizzazione delle sue risorse umane. Per queste ragioni la formazione ricopre un ruolo chiave nelle politiche di gestione del personale. Thun destina il 2% delle ore lavorative di ciascun dipendente alla formazione, prevedendo piani di sviluppo di competenze manageriali (Accademy), formazione sulle soft skills, progetti di formazione tecnico-professionali e “Thuniversity”, programma rivolto ad addetti vendita e store manager, sia dei negozi diretti che dei negozi in franchising (c.d. retail controllato), che consente attraverso il metodo del microlearning di allenare competenze relazionali. Il modello di formazione è interamente progettato dal team HR interno all’azienda, che, in alcuni casi, ne gestisce anche l’erogazione. Gli ottimi risultati ottenuti in termine di aumento delle vendite sono stati l’evidenza chiara del valore delle Risorse Umane per il business; infatti personale più preparato e motivato è in grado di coinvolgere maggiormente il cliente e di accompagnarlo nella sua esperienza di acquisto.
Un valore centrale per Thun, richiamato anche dalla Mission, è la responsabilità sociale intesa come leva strategica del business, che l’azienda declina sia verso l’interno, attraverso il progetto di life quality rivolto ai dipendenti, sia verso la comunità, grazie alle attività svolte dalla Fondazione Lene Thun. L’attenzione al benessere dei dipendenti ha portato l’azienda ad introdurre un orario di lavoro flessibile, programmi di rilassamento (come massaggi shiatsu), la possibilità di usufruire dell’asilo aziendale, nonché l’opportunità di portare i propri figli in ufficio. Inoltre, l’azienda offre l’opportunità ai dipendenti di svolgere una settimana all’anno di volontariato in giro per l’Italia, conteggiandola come settimana lavorativa. Nel 2017, i dipendenti sono stati coinvolti in 2.400 ore di volontariato aziendale e per il 2018 se ne prevede il raddoppio. Queste iniziative contribuiscono a migliorare la qualità della vita, creando un ambiente positivo in grado di motivare i dipendenti a dare sempre il meglio di sé e di creare un forte legame con l’azienda, come dimostrato dalla bassa percentuale di turnover registrata (circa il 7% a fronte di una media 15% nel medesimo settore).
Il legame tra dipendenti e azienda trova espressione anche nella partecipazione attiva di questi alle iniziative promosse dalla Fondazione Lene Thun.
La Fondazione è nata nel 2006 e nel giro di tre anni è diventata la più grande ONLUS che si occupa di terapie supplementari sul territorio nazionale. È impegnata ad offrire un servizio permanente ai reparti pediatrici degli ospedali, coinvolgendo i bambini nell’attività di modellazione dell’argilla e al momento è presente in 19 ospedali con 34 laboratori. La Fondazione ha deciso di proporre questo progetto perché ha un forte impatto sull’emotività profonda dei piccoli pazienti, che attraverso le loro creazioni riescono ad esprimere meglio che con le parole ciò che sentono. Le opere così prodotte decorano ogni anno l’albero di Natale in Piazza S. Pietro.
L’attenzione verso le persone e le loro emozioni, unita alla volontà di innovare nella tradizione ha portato Thun ad abbracciare una nuova sfida: il Thun Caffè, un modello ibrido di distribuzione. L’obiettivo è utilizzare la caffetteria per far vivere l’esperienza Thun anche dove un negozio monomarca classico non sarebbe economicamente sostenibile, preferendo questo nuovo format all’alternativa dei negozi multibrand, che, pur rappresentando tutt’ora il 40% del business aziendale, stanno vivendo un momento difficile. Con questo progetto, l’azienda altoatesina ha voluto creare un modello di servizio e un’esperienza di prodotto che, oltre a richiamare i valori del brand (calore, atmosfera da sogno e magia), possa portare Thun in Europa. Dopo il banco di prova di Milano, altri due Thun Caffè sono stati aperti in realtà più piccole: a Cittadella (PD) e a Montebelluna (TV). L’idea è quella di arrivare a 8 negozi entro la fine del 2018.
Il motto di Lene Thun era: “donare gioia a se stessi e agli altri” e la sua azienda continua a farlo ancora oggi.