Intervista a Carlo Calderone – HR International Mobility Specialist di Magneti Marelli a cura di Angela Bova, Daniela Carrozza, Marica Di Marino, Speranza Lo Re del Master in Risorse Umane 2013-2014.
Con più di 38 mila dipendenti e presente in 19 Paesi, Magneti Marelli è leader di settore nella progettazione e produzione di sistemi e componentistica per il comparto auto motive. Grazie al lavoro dei suoi 12 centri di ricerca e sviluppo garantisce alti standard di qualità, uniti all’innovazione tecnologica, ai suoi clienti internazionali. Negli ultimi anni Magneti Marelli investe sempre più negli international assignment dei suoi dipendenti con lo scopo di trasmettere entusiasmo e spirito di squadra a un team sempre più orientato all’innovazione e all’internazionalità.
Spirito di iniziativa, propensione all’innovazione e carriera internazionale sono i valori distintivi della cultura Magneti Marelli. Con la sua testimonianza, Carlo Calderone – HR International Mobility Specialist – ci racconta i momenti più significativi del suo percorso professionale.
Specialista per la gestione degli espatri, opera a stretto contatto con il management dell’headquarter per gestire in maniera efficace le scelte relative alla mobilità da e verso l’estero dei dipendenti. Tra le sue responsabilità rientrano il coordinamento amministrativo degli espatri (prima, durante e dopo il distacco), la configurazione e la gestione delle policies a essi connesse, ottimizzando l’impiego di risorse umane ed economiche da parte dell’azienda.
Calderone ci descrive la cultura Magneti Marelli partendo dai suoi pilastri: sviluppo, innovazione e condivisione di best practices, sottolineando come la chiave di successo di questo modello passi da una comunicazione efficace tra le diverse business lines.
Così come l’integrazione delle competenze porta la sua azienda a raggiungere risultati sempre migliori, allo stesso modo il nostro testimone sottolinea come lui stesso, per imparare a far bene il suo lavoro, abbia “messo insieme tutte le esperienze del passato: da quella in amministrazione, a quella da commerciale finendo con l’esperienza da educatore”.
Questa riflessione emerge a conclusione del racconto degli episodi salienti, in positivo e in negativo, del suo percorso professionale; Calderone sottolinea come a farlo crescere professionalmente siano stati sia i momenti positivi (successi professionali accompagnati dal coraggio di portare avanti le proposte in cui si crede), sia quelli negativi (il mancato raggiungimento degli obiettivi).
Il discorso ci porta ad affrontare il tema delle competenze strategiche per la funzione HR, con una particolare attenzione al futuro della professione. Il nostro testimone risponde senza esitazioni che “l’HR deve avere competenze tecniche proprie della sua funzione, deve conoscere il business, l’organizzazione della sua azienda e i numeri che riguardano la sua area di interesse. Le sfide del futuro sono quelle di avere una visione critica delle richieste del business ed essere proattiva nello sviluppo dello stesso. Questa visione, ovviamente, vale anche per gli aspiranti HR”
In conclusione, il valore aggiunto che la funzione HR può dare nell’ambito dell’International Mobility risiede nella sua capacità di dare all’azienda tutti gli strumenti necessari alla pianificazione della movimentazione dei propri dipendenti e di assistere questi ultimi, con le loro famiglie, nei trasferimenti.