Project work a cura di Roberto Capuano, Grazia Cannone, Marina Calleja, Alberto Battaglia, Maria Piscopo – Master in Risorse Umane e Organizzazione 2016-2017
Al giorno d’oggi le aziende, a causa della sempre crescente competizione sul mercato, tendono a richiedere ai loro dipendenti aumenti di produttività e ritmi di lavoro sempre più incalzanti. Le persone, d’altra parte, tendono a identificarsi sempre più con la propria attività lavorativa, impiegando in essa tutte le energie e la fatica fino a rischiare di “bruciarsi”. In azienda, uno dei compiti di chi si occupa di gestione delle Risorse Umane è motivare e prevenire il senso di frustrazione e favorire la promozione del benessere organizzativo.
Molte patologie psichiche (stress, panico, ansia, ecc.) possono trarre origine da un contesto lavorativo “malato”, generando malessere negli individui e interferendo negativamente con le loro possibilità di creare relazioni interpersonali sane. Secondo una definizione del National Institute for Occupational Safety and Health, lo stress dovuto al lavoro può essere definito come un insieme di reazioni fisiche ed emotive dannose che si manifesta quando le richieste poste dalla mansione non sono commisurate con le capacità, le risorse o le esigenze del lavoratore.
Le sindromi ansiogene da stress lavorativo non vanno mai sottovalutate, al contrario è importante risalire alle loro cause. Questo lavoro, dunque, si propone di fornire una panoramica sulla diffusione delle problematiche relative allo stress nel mondo del lavoro in Italia.
Abbiamo suddiviso la nostra ricerca in due parti: la prima di carattere compilativo, la seconda sperimentale.
Nella prima parte, verrà discusso il concetto di benessere in azienda, fornendone una panoramica temporale, l’inquadramento legislativo, e analizzando gli indicatori positivi e negativi della salute organizzativa. Verranno poi messi a fuoco il tema dello stress nel contesto aziendale, con particolare riferimento al fenomeno del burnout, e quello della salute in azienda nell’era del digital.
Nella seconda parte, invece, abbiamo somministrato un questionario quali-quantitativo ad un campione di lavoratori italiani, allo scopo di indagare la percezione dei livelli di benessere e/o stress percepiti in azienda, le politiche di welfare applicate e le modalità per fronteggiare il carico di lavoro in un contesto aziendale sempre più proiettato verso l’industria 4.0.
Integrano la ricerca due interviste rivolte rispettivamente al cofondatore di Great Place to Work Italia, il dott. Antonino Borgese, e a un dipendente dell’azienda nominata nel 2016 come miglior luogo in cui lavorare, ossia Google.