A cura di Maria Lucia Burriesci, Daniela De Luca, Giuseppe Del Prete, Sofia Sangalli – Master in Marketing Management 2015-2016
Il termine device, in italiano dispositivo, è entrato a far parte del linguaggio comune solo da qualche anno e indica un qualsiasi apparecchio elettronico capace di svolgere una determinata funzione: si tratta di un concetto poliedrico che nella storia del marketing ha assunto una grandissima importanza e, attraverso la propria evoluzione, ci permette di comprendere la trasformazione della pubblicità e delle strategie ad essa connesse.
Su queste basi si fonda il nostro lavoro: analizzando l’evoluzione storica dei device, soffermandoci soprattutto su quelli connessi al web, e considerandone i risvolti a livello di marketing analitico e della promozione, abbiamo affrontato il tema del marketing multi-device applicato alle realtà aziendali.
Pertanto ci siamo soffermati sui mutamenti che hanno interessato la figura del marketer in seguito all’introduzione dei nuovi strumenti digital, notando quali e quanto diverse siano le skills richieste oggi ai professionisti del settore che dovranno preoccuparsi di mantenere aggiornato il loro portfolio di competenze ed essere a conoscenza delle possibilità messe a disposizione dall’uso diffuso di tools sempre più sofisticati. Di conseguenza anche le aziende si devono impegnare nell’individuazione del personale più indicato al compito, sia esso interno o esterno, poiché la risposta da dare al cliente deve essere celere e up to date. Abbiamo quindi osservato quali sono le motivazioni che spingono molte aziende ad optare per l’esternalizzazione, completa o parziale, della funzione marketing, e quali sono gli svantaggi di questa pratica, osservando come questo sia un fenomeno in crescita che non riguarda solo le grandi aziende ma anche le PMI e le start-up.
Pertanto è stata realizzata un’analisi sugli atteggiamenti delle PMI in tale contesto. Quest’ultime si trovano spesso divise tra diffidenza e spirito di ammodernamento nella scelta di strategie che possono essere un volano di crescita determinante come nel caso che abbiamo preso ad esempio: Caffè Carbonelli, una piccola torrefazione del napoletano che è riuscita a superare la crisi economica grazie all’utilizzo consapevole dei nuovi strumenti a disposizione del marketing nell’era digitale.
In ultimo abbiamo descritto gli scenari futuri che è possibile intravedere monitorando l’evoluzione tecnologica in atto, focalizzandoci sull’utilizzo di nuovi strumenti come i beacons e della loro implicazione nello sviluppo del proximity marketing.
Nell’elaborato si evince come le aziende possano trasmettere messaggi sempre più personalizzati ad un target sempre più definito grazie agli strumenti offerti dal marketing multi-device.
Infatti, le nuove tecnologie danno la possibilità di acquisire informazioni di dati dei propri clienti, costruendo dei profili per una comunicazione più mirata.
Non farlo potrebbe essere facilmente causa di uscita da un mercato in cui la creatività nell’uso dei nuovi mezzi è e sarà sempre più premiata in termini di fatturato.
In conclusione si può, quindi, affermare che il marketing multi-device permette di raggiungere importanti risultati, ma rimane impossibile stabilire quale sia la strategia da preferire: in base alla tipologia e al prodotto, le aziende dovranno costruirne una propria.
Progetto completo “Marketing Multi-device”