A cura di Claudio Pio Clemente ed Enrico Speranza – Master Scienziati in Azienda 2015-2016
Al Master ISTUD “Scienziati in azienda”, abbiamo avuto il piacere di ospitare la Dott.ssa Lucia Cesarini: laurea in Lingue e letterature straniere, ha lavorato 6 anni in Inghilterra e oggi si occupa di recruiting nel settore Pharma di Experis. Durante il nostro incontro ci ha illustrato un quadro riassuntivo delle professioni richieste dalle farmaceutiche, dandoci dei consigli preziosi su come approcciarci e sopravvivere alla realtà aziendale.
Manpower, presente in Italia dal 1994, è la filiale nazionale di ManpowerGroup, questa azienda lavora come un grande contenitore che racchiude varie unità, una di queste è EXPERIS che si occupa della ricerca e selezione del personale su profili middle, senior ed expertise. Azienda giovane, nata 4 anni fa, ha 55 consulenti in tutta Italia e stanno crescendo, posizionandosi sul mercato. L’ufficio principale si trova a Milano con sedi a Padova, Torino, Bologna e Roma. La Experis è suddivisa in diverse business unit come la parte engineering per i profili tecnici; logistica, magazzino e produzione; la parte di IT (Information Technology), la divisione Digital, la parte Banking e Assicurativo, molto specializzata è la divisione Sales e Marketing, dove c’è la specifica di competenze sul Fashion & Luxury e infine una divisione sul mondo Pharma.
Dottoressa Cesarini, qual è stato il suo approccio professionale in Experis?
“Sicuramente con la voglia di imparare, di mettermi in gioco e di non focalizzarmi esclusivamente sullo svolgimento di un compito, ma ragionando, ponendomi domande: come lo faccio questo lavoro? Come ottengo questo risultato? E’ importante cercare sempre di trovare delle soluzioni alternative, almeno nel mio tipo di lavoro. La chiave di successo è avere curiosità, andare oltre, cercare di avere qualcosa in più rispetto ad altri, focalizzarsi su quali sono gli obiettivi dell’azienda e soprattutto, se la tua performance è positiva, valutare quali sono le possibilità all’interno di quella realtà. Tenere sempre a mente cosa si deve fare per arrivare a quelle posizioni, avere voglia di crescere nella propria azienda per dare un valido contributo. Soprattutto forte resilienza e… non mollare mai! “
Ha detto di avere un interesse verso le start up. Da cosa nasce? Quale consiglio darebbe ad un giovane che vorrebbe avviare una start up?
“Mi piace creare qualcosa di nuovo e vedere crescere nuove realtà aziendali ed imprenditoriali. Consiglierei di crearsi una rete di contatti, il network è molto importante, la curiosità è una delle caratteristiche preponderanti per avviare una start up: aggiornarsi su quello che è il trend di mercato. Serve tanta voglia di fare, saper scegliere il personale e sapersi anche motivare in quanto è un lavoro legato agli obiettivi e al fatturato. Importante è l’innovazione, avere sempre nuove idee.”
Che consiglio darebbe invece a chi vorrebbe entrare nel mondo del lavoro partendo da un Master?
“Sicuramente farsi supportare dall’istituto che tiene il Master ad entrare nella realtà aziendale, cominciare a fare un’esperienza come stagista è importante oggi per lanciarsi nel mondo del lavoro. Entrare in un’azienda fa capire come si muove e funziona una realtà organizzativa, quali sono le funzioni che ruotano intorno al ruolo che si sta svolgendo. Aiuta a chiarirsi le idee e a capire se quel tipo di lavoro fa per voi o meno. Bisogna aver tanta voglia di fare. In questo momento secondo me è fondamentale raccogliere il maggior numero di informazioni possibili, avere l’umiltà di dire se una cosa non la si sa fare, per avere la possibilità di imparare e accrescere il proprio bagaglio professionale. Mettere del proprio, andare oltre quello che ci hanno insegnato, cercare di essere curiosi e resilienti, è un comportamento che premia e fa sicuramente crescere”
Durante la sua testimonianza, lei ha parlato di cross-function. Quanto sono importanti in questo nuovo scenario lavorativo, dove le aziende cambiano, si fondono ed entrano in competizione?
“Bisogna partire sempre molto motivati a crescere sia personalmente che professionalmente, ci si deve inserire nel team, capire cosa l’azienda vuole da noi e cosa in più possiamo dare noi all’azienda. Come dicevo prima la motivazione è molto importante come leva per accettare le sfide lavorative che si presentano nel mondo aziendale. Guardare avanti verso l’obiettivo e non fossilizzarsi troppo sul problema, questo è un buon consiglio che si rivela spesso utile per affrontare le sfide. “
Lei ha avuto un’esperienza professionale di 6 anni in Inghilterra, quanto conta l’esperienza all’ estero e la conoscenza dell’inglese?
“La conoscenza dell’inglese è ormai una condizione necessaria per entrare nel mondo del lavoro, a maggior ragione in previsione della internazionalizzazione delle aziende verso i mercati esteri e la presenza di multinazionali estere nel nostro territorio. Per un giovane che esce da un Master e ha voglia di investire sul proprio percorso, sulle proprie conoscenze, un’esperienza all’estero è fondamentale, sia che si tratti di studio che di lavoro, è un criterio che le aziende considerano molto durante l’iter di selezione. È comunque un’esperienza che non forma soltanto le capacità linguistiche di una persona, ma ne affina altre come la capacità di adattamento e di affrontare il cambiamento. “