Articolo di Bruno Maria Sereno e Matteo Schiavone, Master in Risorse Umane e Organizzazione.
“Non c’è nulla di scontato nella vita, certo è importante avere obiettivi, ambizioni e cercare di perseguirli ma non potrete mai pianificare totalmente la vostra carriera lavorativa. Io, ad esempio, dopo la laurea in Economia e Commercio ho iniziato a lavorare nel Marketing per ritrovarmi poco dopo nelle Risorse Umane. Non avevo progettato tale sviluppo di carriera ma devo dire che competenza, capacità e un po’ di fortuna – mi hanno guidato fino alla posizione di rilievo che oggi ricopro”.
Queste le parole di apertura del Dottor Marco Bianco, HR Director dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha tenuto una lezione per gli studenti del Master in Risorse Umane e Organizzazione presso la Fondazione ISTUD.
Aggiunge quindi: “ è importante che in una prima fase della vostra carriera, non dico dobbiate accettare tutto, ma non precludetevi a priori delle possibilità. Lavorare infatti accrescerà sempre la vostra esperienza e darà inoltre maggiore visibilità al vostro curriculum”.
Consiglio che rispecchia fedelmente una carriera che ha preso forma a partire da occasioni uniche e dalla capacità del Dottor Bianco di saper leggere le opportunità che gli si ponevano di fronte. La prima giunge sin da subito con Standa che gli offre la possibilità, con il progetto giovani laureati, di seguire un corso aziendale di Marketing con docenti ISTUD, della durata di sei mesi. Dopo una breve esperienza di stage, di appena dodici giorni, entra nel settore Marketing di Standa (1991). Tuttavia dopo solo un anno, a seguito di una riorganizzazione, quella che poteva essere la fine del suo primo incarico si tramuta nella possibilità di reinventarsi in un nuovo ambito, quello delle Risorse Umane. Colta l’occasione, inizia una rapida crescita professionale: dapprima a Roma con il ruolo di Responsabile del Personale di Territorio; segue quindi il passaggio alla divisione ipermercati (Euromercato) di Standa a Milano. Una continua crescita di carriera che non risente dell’acquisizione del gruppo Euromercato da parte del Gruppo GS (1995) ed in seguito di Carrefour (che nel 2000 aveva acquisito il Gruppo GS). Nel 2001 decide di passare nel gruppo Mediaset dapprima in Elettronica Industriale e in seguito in Videotime come Responsabile Risorse Umane. Nel 2008, infine, l’opportunità di ricoprire il ruolo di Hr Director presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ruolo che lo vede tutt’ora impegnato.
Tale vasta esperienza rende il Dottor Bianco sicuramente un interlocutore più che valido per quanto riguarda il tema principe della nostra lezione, le relazioni sindacali. Sin da subito il relatore preferisce chiarire l’impossibilità di delineare una casistica e quindi delle caratteristiche e delle linee guida da seguire in questo campo, descrivendo un’Italia lunga e stretta anche nel ramo delle relazioni sindacali. Espressione icastica, atta a significare l’unicità di ogni tavolo di trattativa, sempre legato a fattori variegati e contestuali. Ogni trattativa ha sì una storia a sé ma ci sono certamente delle “ritualità” comuni ad ogni confronto. Con un’esperienza che lo ha legato a più di dieci regioni italiane, ha sviluppato e quindi ci ha potuto descrivere alcune tipicità delle varie realtà sindacali, tenendoci a sottolineare come essenziale alla fine di ogni trattativa sia stata sempre la conoscenza, la preparazione e la capacità di saper leggere il contesto e gli individui con cui si è relazionato.
“Quando si attuano relazioni sindacali non c’è mai una strategia unica, le complicazioni sono sempre dietro l’angolo e le casistiche sono quasi infinite. Le strategie spesso non sono ben definite quando ci si siede al tavolo con i sindacati e se da un lato bisogna seguire il mandato della line, dall’altro bisogna capire quando dover trattare e concedere per riuscire comunque a concludere la trattativa in atto, per non innescare conseguenze talvolta dannose per entrambe le parti”.
È perentorio nell’affermare che le Relazioni Sindacali non si possono insegnare ma che le competenze in questo ambito sono il frutto di forte dedizione ed esperienza, giacché sono costituite da un complesso di problematiche in continua evoluzione che possono essere fronteggiate solo con forte concentrazione ed orientamento al risultato. Certo, e questo forse è il vero insegnamento che il Dottor Bianco ci ha voluto lasciare, è necessario sempre doversi preparare in occasione di una nuova trattativa: le relazioni sindacali trovano il giusto esito in relazione alla credibilità dei protagonisti del tavolo, credibilità fondata sull’impegno e sulla competenza, intesa come preparazione e studio delle casistiche con cui tali attori entrano in dialettica. Tale preparazione deve essere comprensiva da un lato della conoscenza dell’oggetto principe delle discussioni (le tipologie di contratto e le normative vigenti atte a disciplinare la relazione lavoratore-azienda), dall’altro della conoscenza dei propri interlocutori studiandone gli obiettivi e i loro precipui modi di condurre la trattativa sindacale, con il fine di poter essere attivamente coinvolti nella costruzione di una relazione efficace all’interno della quale poter dialogare proficuamente, nonostante le posizioni molte volte non proprio coincidenti.
Ciò che è emerso dall’intervento del Dottor Bianco è la passione che impiega giornalmente nel proprio lavoro, il campo delle Risorse Umane; come precisa egli stesso: “è una missione o ci credi o bisogna lasciar perdere”. Bisogna quindi trarre le proprie soddisfazioni e motivazioni dall’interno del mestiere, atteggiamento che non manca nella carriera del nostro interlocutore il quale, descrivendo la chiusura di un tavolo di trattativa, afferma: “la sensazione che si ha quando torni con un accordo sottoscritto è direttamente proporzionale al grado di preparazione e fondamentalmente da quanto tu creda in quella cosa”. Brillante, e a nostro dire molto umile, la chiusa finale: “la proposta non dovrà mai essere la Tua proposta ma la Nostra proposta, poiché è sempre il gioco di squadra, dietro il lavoro delle relazioni sindacali, ad essere l’elemento chiave nel perseguire gli obiettivi”.
Secondo noi quindi collaborazione, tensione agli obiettivi, determinazione, ambizione, trasparenza e soprattutto esperienza sono le chiavi del successo che hanno guidato il Dottor Bianco attraverso la sua carriera brillante e ancor oggi in continua evoluzione e che lo stesso ci ha lasciato in consegna a noi studenti, futuri manager nel settore HR.