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Intervista a Stefano Lagravinese “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche per un giorno della tua vita”

A cura di  Michela D’Ippolito,  Denise D’Orio,  Gloria Pinna  –  Master Scienziati in Azienda XVI Edizione

WRLY5i42Stefano Lagravinese, Clinical Research Associate e Career Coach per il settore farmaceutico, conosciuto anche come ItaloCRA, per il quarto anno consecutivo è ospite qui da noi al Master Scienziati in Azienda confermando, ancora una volta, la sua disponibilità nell’aiutare e guidare i nuovi aspiranti CRA.
Per maggiori informazioni: www.CRAsecrets.com e www.carrieranelfarmaceutico.com

 

Ciao Stefano, ci racconti cosa ha spinto il CRA più famoso d’Italia ad intraprendere questa strada? Com’è nata questa passione?

Sono diventato CRA quasi per caso. Dopo aver conseguito la Laurea in Biotecnologie, ho vinto un dottorato in Neuroscienze all’Università di Pisa durante il quale ho avuto la possibilità di collaborare con l’ISBEM in un lavoro di ricerca clinica. In seguito sono entrato in ICON passando così da una realtà piccola, locale ad un contesto aziendale internazionale più grande che mi ha fatto appassionare grazie anche alla dinamicità di questo appagante lavoro.”

 

Dato che anni fa la posizione del CRA non era ancora conosciuta come lo è attualmente, cosa ti ha spinto a creare un blog e promuovere questa scelta lavorativa?

Poco dopo aver intrapreso questo percorso ho subito realizzato quanto fosse entusiasmante e mi sono così chiesto come mai in Italia nessuno ne parlasse. Cercando sul web, ho trovato dei siti a livello internazionale che trattavano di questa figura nelle lingue di riferimento. Inoltre i laureati nelle materie scientifiche (farmacia, biotecnologie, biologia, CTF…) spesso tendono a sentirsi spaesati e a non essere informati su questa figura professionale. Parallelamente alla mia attività come CRA, ho affiancato mio fratello nel settore del marketing e mi sono cimentato nella creazione di un sito web che aprisse così nuove prospettive. Nell’estate del 2008 ho iniziato a scrivere su quello che allora era CRAlife, un blog di Blog Spot con l’intento di fornire spunti sia agli aspiranti CRA che a persone già del settore.

 

Come ti è venuta a questo punto l’idea di scrivere il libro “Diventare CRA“?

Come posso diventare CRA? Era questa la domanda che mi veniva posta con più frequenza; quindi ho pensato che scrivere un libro sull’argomento potesse essere una valida soluzione essendo impossibilitato a rispondere a tutte le continue richieste. Considerati gli intensi ritmi di questa vita, ho continuato per due anni a scrivere soprattutto di notte e prima della pubblicazione ho deciso di concedermi una settimana di ferie per dedicarmi interamente alla stesura del libro.”

 

C’è mai stato un momento in cui hai pensato che questa professione non fosse adatta a te?

Si, è successo esattamente alla fine del mio dottorato; mi sono ritagliato 5 mesi per scrivere la tesi e proprio in questo periodo ho avuto modo di collaborare con mio fratello nel settore del Marketing e mi ha incuriosito l’idea di confrontarmi in un ambiente diverso ed aprirmi così un’altra strada. Nel frattempo però sono stato chiamato da una recruiter a Milano che mi ha mostrato una realtà completamente differente e la possibilità di entrare a far parte di uno scenario internazionale come l’ICON mi ha confermato che quella era realmente la mia strada.”

 

Quali sono secondo te le competenze che dovrebbe avere un CRA ideale?

Sicuramente una caratteristica fondamentale per la figura del CRA è la flessibilità, sono inoltre importanti il saper lavorare sotto stress, la capacità di relazionarsi ed interagire con persone a diversi livelli, e non ultima la capacità di risolvere problemi.”

 

C’è qualche prezioso consiglio che ti senti di dare a noi giovani che ci vogliamo affacciare al mondo della ricerca clinica?

Io personalmente consiglio di fissare il proprio obiettivo ed essere determinati nel volerlo raggiungere. E’ fondamentale non scoraggiarsi perché, come diceva Henry Ford, “Che tu creda di farcela o di non farcela, avrai comunque ragione”.

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Michela D'Ippolito

Michela D'Ippolito

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