A cura di Giuseppe Moscarelli e Sofia Sangalli – Master in marketing management 2015-2016
Il 16 dicembre 2015 si è svolto, nella Sala Lunigiana del Copernico Business Center di Milano il workshop “Gulf&Med, il Business dall’Iran all’Africa“. L’evento, organizzato dalla Fondazione Istud, in particolare dal suo Osservatorio Med-Golfo ha visto la partecipazione di operatori attivi nel settore della finanza, della ricerca, dei mercati hub della cooperazione internazionale. Sono stati trattati i temi della finanza islamica, della cooperazione economica internazionale tra l’Europa e l’area in questione, con focus sul ruolo che l’Italia potrebbe rivestire in questi mercati. Grande attenzione è stata rivolta alle nuove opportunità legate alla fine dell’embargo che ha isolato il mercato iraniano e al ruolo di ponte che Malta riveste in questo contesto.
La finanza islamica: tra opportunità ed incompatibilità
Non tutti sanno che, parallelamente al sistema finanziario occidentale, dagli anni ’70 esiste un altro sistema finanziario: quello della finanza islamica basato sulla Sharia. In questo sistema è fatto divieto di chiedere interessi, considerati una forma di usura; creditori e debitori condividono rischi e profitti; vige l’obbligo di appoggiare tutte le transazioni finanziarie su di un attivo reale. Questo mondo, quasi sconosciuto in Italia, ha un valore stimato di due trilioni di dollari ed è in continua crescita. Ciò è sufficiente a capire perchè in paesi come il Regno Unito, il Lussemburgo, l’Irlanda e la Germania si stiano aprendo banche o, quanto meno, sportelli dedicati alla finanza islamica. Nonostante questo risulti un terreno appetibile anche per il nostro paese è stato sottolineato durante l’evento il persistere di difficoltà nell’apertura alla finanza islamica in Italia.
Iran: un partner storico da riconquistare
La fine dell’embargo e la riapertura degli scambi con questo partner commerciale storico dell’Italia ha comportato un’accelerazione degli investimenti anche nell’Africa sub-sahariana proprio attraverso l’Iran. Anche gli Emirati Arabi guardano con maggior interesse al di là dello stretto di Ormuz, il principale tratto marino commerciale mondiale, attraverso cui transita il 30% del petrolio scambiato a livello globale. Come ha spiegato la Dott.ssa Annalisa Bisson, parlando delle recenti missioni di Confindustria in Iran, la riapertura dei commerci con questo paese costituisce un’opportunità d’oro per le imprese italiane.
Il workshop è stato inoltre un’occasione per presentare “The Excellence Programme ISTUD 2016” un tour di studio e di economia dedicato a tutti quegli imprenditori del Golfo e del Mediterraneo che intendono approcciarsi alla tradizione manageriale e produttiva italiana.
Per approfondimenti consigliamo il libro “Gulf&Med” della Fondazione ISTUD, edito da Mondadori Università.