Articolo a cura di Tommaso Bernardini e Marco Rossello – Master in Risorse Umane e Organizzazione
“Nel 1985, Sir Martin Sorrell una mattina si sveglia e si mette in testa di creare il più grosso impero di comunicazione marketing del mondo”.
Nasce così WPP che oggi conta 175 mila dipendenti in più di 3000 uffici in 110 paesi diversi ed è il più grande gruppo dell’advertising per fatturato.
Con questa sorta di storytelling Alessandro Montanari e Alessandra Messi hanno introdotto la realtà GroupM, ultima delle società entrate a far parte del gruppo WPP, durante la loro testimonianza alle aule dei Master in Risorse Umane e Marketing di ISTUD.
Laureato in Scienze Politiche presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il Dott. Montanari può vantare una brillante carriera con cariche di primo ordine in ambito HR in aziende come Accenture, TNT Post, Gabetti Property Solutions e Yoox fino ad arrivare, oggi, a ricoprire il ruolo di HR Director di GroupM. La Dott.ssa Messi, invece, laureata in Economia dell’Impresa presso l’Università degli Studi di Bologna ed ex studentessa del Master ISTUD in Risorse Umane, ha lavorato nel campo HR presso Hays e ATM Spa, per poi approdare anch’essa in GroupM come Talent Acquisition Specialist.
GroupM offre servizi nella gestione delle operazioni di investimento in campo media e comunicazione, coprendo il 42% della quota de mercato Italiano. GroupM opera come una sorta di “cabina di regia”, sviluppando nuovi mezzi e soluzioni tecnologiche da offrire a supporto delle agenzie media del gruppo. Svolge inoltre il ruolo di intermediario tra le agenzie che mettono a disposizioni spazi pubblicitari e le agenzie che hanno bisogno di riempire questi spazi per arrivare ad acquisire determinati target di clienti.
Il gruppo WPP, dunque, si propone di pianificare le proprie azioni pubblicitarie in modo efficiente e scientifico sfruttando appunto la tecnologia, ed è questo il punto di forza e il vantaggio competitivo che mirano ad ottenere.
Oggi per far sì che questo avvenga, fondamentale è l’analisi dei big data, milioni di dati complessi dal quale estrapolare la strategia scientifica vincente.
Il dott. Montanari ha poi evidenziato come il suo apporto in azienda in termini di modernizzazione abbia favorito lo sviluppo di quello che ha definito “Yin Yang tra le funzioni Marketing e Risorse Umane”. Il filo conduttore che ha percorso tutta la testimonianza aziendale è stato, per l’appunto, teso a sottolineare come tra queste due funzioni ci sia una forte simbiosi, evidenziata anche dal percorso comune svolto, almeno in una prima parte, dai due Master sopra citati.
I due testimoni hanno da subito stabilito un “contatto” con i ragazzi, favorendo una forte interazione dalla quale sono nate delle vere e proprie definizioni di questa “buona pratica”. Dal dibattito stimolato, è emerso come le Risorse Umane necessitino della comunicazione e della creatività proprie del Marketing per “vendere” le loro diverse politiche al fine di favorire, tra le altre cose, lo sviluppo del fenomeno detto: “employer branding”. Il Marketing deve invece recuperare dalle Risorse Umane una dimensione più a misura d’uomo. La comunicazione, dunque, diviene la competenza trasversale tra le due funzioni. Esemplare, a tal proposito, è iniziativa messa in campo dal nuovo ciclo voluto dal dr. Montanari: il “Birthday leave”. Il giorno del proprio compleanno, o di quello di un suo famigliare, il lavoratore può godere di un giorno di permesso retribuito. Il valore aggiunto di questa iniziativa, non sta tanto nella sua originalità quanto nel processo comunicativo che l’ha pubblicizzata: la forza di questa comunicazione è stata tale da migliorare la fidelizzazione dei lavoratori al brand. Perché, come esplicitato dallo stesso Montanari: “le piccole cose a volte contano”.
A conclusione dell’incontro, interessante è stato lo svolgimento dell’esercitazione proposta dai due testimoni. La simulazione prevedeva la creazione di una locandina con la quale informare, o meglio, “pubblicizzare” tra i dipendenti la realizzazione di una specifica politica di welfare aziendale. Scopo dell’incarico era quello di valorizzare quest’iniziativa agli occhi dei dipendenti rendendola “vendibile”. Durante lo svolgimento di questo compito, è emerso proprio quel filo conduttore di cui abbiamo parlato prima, cioè come la trasversalità delle competenze, HR e Marketing, sia necessaria per il raggiungimento degli obiettivi.