KiA – Knowledge In Action, è il primo project work dei Master ISTUD in Risorse Umane e Organizzazione, Marketing & Digital Management e Food Industry Management con il quale i nostri partecipanti si confrontano. La sfida, da affrontare in gruppi, è quella di confrontarsi attraverso la ricerca con trend emergenti e fenomeni attuali dei propri settori di riferimento.
Qui potete trovare l’abstract del project work “Implicazioni etiche sull’uso degli algoritmi nei processi di gestione delle Risorse Umane” a cura di Mara Graziosi, Giovanni Guizzardi, Adnan Khan, Elisa Meli e Cecilia Pasquini, partecipanti al Master in Risorse Umane e Organizzazione.
Il project work, disponibile in versione integrale e corredato dalle interviste a Massimo Chiriatti, Chief Technical & Innovation Officer di Lenovo, e Marcello Brancatelli, Talent Acquisition Manager di Esselunga S.p.a., è stato selezionato dalla nostra faculty come migliore elaborato dell’edizione 2021/22 dei nostri percorsi.
Oggi più che mai, il settore delle Risorse Umane deve fare i conti con le numerose innovazioni tecnologiche che, sempre di più, stanno entrando a far parte delle funzioni aziendali. Negli ultimi anni, di fatto, un numero crescente di organizzazioni sta investendo sullo sviluppo e sull’implementazione di sistemi di Intelligenza Artificiale (IA), al fine di generare efficienza nei processi di assunzione e valutazione delle prestazioni lavorative, sfruttando la capacità di quest’ultimi di estrapolare informazioni da imponenti quantità di dati. Tuttavia, in alcuni casi, un utilizzo non appropriato di questi strumenti tecnologici può condurre alla nascita di una molteplicità di problematiche di carattere etico relative al rapporto che intercorre tra le realtà aziendali e i loro dipendenti o eventuali candidati.
Lo scopo del presente elaborato, quindi, si può tradurre in un tentativo di proporre una panoramica esaustiva delle implicazioni etiche che possono aver origine a causa di un’applicazione degli algoritmi di IA non supervisionata dagli esseri umani in maniera adeguata. Più specificatamente, si può affermare che l’obiettivo finale è quello di presentare una descrizione dettagliata dello stato dell’arte, al fine di poter offrire una possibile soluzione per quanto concerne lo sviluppo e il mantenimento di una “sostenibilità etica” nell’utilizzo degli algoritmi all’interno delle differenti funzioni HR.
Per raggiungere tale scopo, si è deciso di adottare un approccio ibrido: in primo luogo, infatti, mediante un’analisi della letteratura riguardante i meccanismi di funzionamento degli algoritmi e attraverso uno studio delle principali fonti dell’etica del lavoro, si cerca di esporre una circoscrizione teorica dell’argomento. Successivamente, avviene un passaggio a una metodologia più di carattere pratico: vengono di fatto illustrati ed esaminati due casi studio, riguardanti l’applicazione delle tecnologie di IA da parte di due realtà aziendali che ricoprono un ruolo centrale nei settori del food delivery e della grande distribuzione organizzata (GDO).
Inoltre, considerata la complessità del topic e per capire meglio le dinamiche che caratterizzano la relazione tra etica e algoritmi nell’ambito delle Risorse Umane, si è scelto di condurre un’intervista a due massimi esperti del settore informatico e di quello HR: Massimo Chiriatti, attuale Chief Technical & Innovation Officer di Lenovo, e Marcello Brancatelli, che ricopre il ruolo di Talent Acquisition Manager presso Esselunga S.p.A, vale a dire una delle due organizzazioni portate come caso studio.
Infine, muovendo da un confronto generale tra le due società e le loro rispettive modalità di applicazione dell’IA nei processi HR, l’elaborato giunge a una serie di conclusioni aventi l’obiettivo di concentrare il focus sulle prospettive future del ruolo degli algoritmi all’interno dell’ambito delle Risorse Umane: quali sono, quindi, le principali operazioni da mettere in atto e quali i rischi da non correre, per raggiungere la sopracitata “sostenibilità etica” degli algoritmi all’interno dei meccanismi HR?