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Esercizi di storytelling al Master Scienziati in Azienda: Prozac

Con il termine Serendipità si indica “la fortuna di fare felici scoperte per puro caso e, anche, il trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne stava cercando un’altra” (fonte Wikipedia). E’ stato chiesto ai partecipanti della XVII edizione del Master Scienziati in Azienda di realizzare un video su una scoperta casuale.

Il gruppo composto da Annalisa Amerotti, Roberta Barletta, Noemi Bernacchi, Lucrezia Comunian, Francesca de Novellis, Ginevra Di Maio ha lavorato sulla scoperta del Prozac.

 

Ognuno di noi ha provato, almeno una volta nella vita, a cercare la felicità, accorgendosi di quanto sia difficile trovare qualcosa di cui non si conosce né forma né colore. Si può immaginare l’eccitazione dei ricercatori Eli Lilly che, nel 1970, mentre studiavano un antistaminico (la Difenidramina) ne scoprirono l’effetto antidepressivo. Si era aperta per l’uomo una nuova possibilità di tenere gioia e malinconia nel palmo della mano. Questo sogno si scontrava però con la realtà: la felicità si stava dimostrando caparbia nel non farsi incapsulare. Era difficile per i ricercatori pensare di poter cambiare completamente strada. Ma grazie a David Wong, che ha saputo ammirare la luna in tutte le sue facce, riuscirono a cogliere ciò che nessuno fino ad allora aveva notato…il cammino verso la felicità; ed è così che nel 1987 nacque il Prozac. Una piccola capsula verde e color crema che prometteva di cancellare angosce e cattivi pensieri di tutti i giorni. Questo medicinale a base di Fluoxetina rientra nella classe di farmaci “SSRI,” ovvero “inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina”. Come combatte la depressione quindi? Bloccando nel nostro cervello l’eliminazione di Serotonina, neurotrasmettitore che regola l’umore. Commercializzato nel Gennaio 1988, questo farmaco negli anni è entrato nella vita degli artisti e della gente comune diventando un vero è proprio stile di vita, un simbolo, una svolta nel trattamento della depressione e nella concezione che si aveva di questa patologia.

Prendendo in considerazione le testimonianze di pazienti trattati con il Prozac vengono messi in luce i numerosi effetti collaterali, a volte fatali. A questo punto viene spontaneo chiedersi quanto ci costa essere felici? Quante volte ci siamo fatti questa domanda.

Se il prezzo da pagare sono sogni alterati, pensieri suicidi, allucinazioni e ansia forse è decisamente troppo alto. Dopo 30 anni il Prozac continua ad essere un brand di successo, ma la nostra società ha subito un cambiamento radicale con l’avvento dell’era digitale e dei social network. Ed ecco che compare un concetto complesso; “la felicità apparente”. Una felicità, a volte inesistente, che viene manifestata sui social con il semplice obiettivo di conformarsi alla massa e ricevere like sempre più numerosi. Perché, nel 2016, il numero di like è direttamente proporzionale alla felicità. Vi sembra assurdo? Aprite la vostra pagina Facebook e provate a distinguere chi è davvero felice da chi indossa una maschera.

E voi siete davvero felici?

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Annalisa Amerotti

Annalisa Amerotti

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