Maria Cannalire ed Alessio Conti sono stati nominati dalla commissione ISTUD vincitori delle due Borse di studio per la partecipazione scontata del 50% alla XV edizione del Programma Scienziati in Azienda.
Mi chiamo Maria Cannalire, il 22 Ottobre 2013 ho conseguito la Laurea Magistrale in Biologia presso l’Università del Salento e dopo un breve periodo di stage presso l’Ospedale di Gallarate ho rivolto lo sguardo alle aziende farmaceutiche e medico-scientifiche, per dare continuità e coerenza al mio percorso professionale. La mancanza di esperienza nel settore e la carenza di opportunità lavorative per i giovani neolaureati, mi hanno spinta a ricercare soluzioni alternative finalizzate all’acquisizione di competenze nell’ambito del settore farmaceutico, biomedicale e biotecnologico.
Sono venuta così a conoscenza del Master “Scienziati in azienda”, organizzato dalla Fondazione ISTUD, il quale rispondeva alle mie esigenze di crescita e formazione professionale.
La partecipazione al Programma Scienziati in Azienda
La decisione di partecipare al Master è derivata da una lunga ed attenta valutazione che tenesse conto principalmente della mia condizione economica familiare precaria.
La borsa di studio ISTUD per la partecipazione alla XV edizione del Master Scienziati in Azienda rappresentava per me l’unica opportunità concreta di vivere un’esperienza umana e formativa di grandissimo valore che mi permettesse un giorno di entrare nel tanto desiderato mondo del lavoro.
Per poter partecipare alla selezione ho dovuto elaborare un testo sul tema “Descrivere un’innovazione tecnologica che ha avuto un impatto organizzativo sulla cura delle persone“.
Fin da subito ho cercato lo spirito giusto e ho messo in gioco tutta me stessa per potercogliere questa opportunità al volo.
Ho scelto il tema dell’aferesi perchè:
Ispirata dalla mia precedente esperienza di laboratorio svolta presso il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale e motivata dagli insegnamenti professionali e personali ivi acquisiti, ho individuato nell’Aferesi l’innovazione tecnologica che per prima ha comportato una ripianificazione del modello organizzativo nelle vecchie unità di raccolta del sangue.
Fino ai primi anni 70 la terapia trasfusionale era effettuata principalmente con sangue intero, solo successivamente essa divenne selettiva grazie alla nascita di sofisticate tecniche aferetiche impiegate oggi per il trattamento clinico di malattie farmacologicamente non trattabili, come molte malattie ematologiche, nefrologiche, la neurologiche, la dermatologiche, ed altre ancora.
La pratica aferetica ha permesso di ottenere da un singolo donatore la quantità di emocomponente che si ricaverebbe processando più unità di sangue intero ed ha fornito una valida possibilità di rispondere in modo efficace a tutte le esigenze di autosufficienza in tema di emocomponenti e plasmaderivati dei reparti ospedalieri.
Per attuare la trasformazione, dalla trasfusione tradizionale alla procedura aferetica è stato necessario però, un notevole sforzo organizzativo che ha comportato una riorganizzazione tecnologica, una riorganizzazione degli spazi, una riorganizzazione e Formazione del personale medico e paramedico al lavoro sulle macchine, una riorganizzazione dell’afflusso dei donatori ed una Sensibilizzazione, Educazione ed Informazione del donatore.
Il 15 Settembre 2014, al termine della giornata di apertura del Programma Scienziati in Azienda, ho appreso con stupore e soddisfazione la notizia che la commissione esaminatrice aveva ritenuto il mio elaborato meritevole del premio in denaro.
Credo che la vittoria della borsa di studio sia stata determinata, non soltanto dalla accuratezza scientifica del lavoro, quanto dall’interesse dimostrato nel voler condividere con gli altri ciò che per mesi mi aveva coinvolta professionalmente ed emotivamente.
Ciò che ha reso speciale quel giorno è stata la possibilità di dimostrare ancora una volta a me stessa, ma soprattutto alla mia famiglia che la tenacia e l’impegno permettono di raggiungere obbiettivi e traguardi che prima credevo impossibili.