Articolo a cura di Alberto Rovelli e Elisabetta Piazza – Master in Marketing Management ISTUD
Bielefeld (Germania), 1891. Il farmacista tedesco August Oetker ha un’intuizione: dosare la giusta quantità di lievito per mezzo chilo di farina, consentendo la perfetta riuscita di qualsiasi dolce. Il grande successo del prodotto ha portato con sé la vendita di altri prodotti, che iniziano a diffondersi in tutta Europa, fino ad approdare, nel 1933, in Italia. Qui il marchio Dr. Oetker, per andare incontro al consumatore italiano, diventa Cammeo, rimandando all’idea di preziosità e tradizione. Il nome poi si modernizza e semplifica, fino a raggiungere la forma attuale: cameo.
Oggi, dopo 4 generazioni, il Gruppo Oetker rimane un’azienda familiare, operante in 5 settori e che conta circa 25.000 collaboratori in tutto il mondo e nello specifico del food in Italia, più di 350.
La gamma di prodotti food proposti si inserisce all’interno del mercato del secco, del fresco, dei surgelati e del professional, attraverso i quali l’azienda raggiunge diversi target di clienti, le cui abitudini e bisogni sono in continuo mutamento.
Un punto fermo rimane però: come secondo la mission aziendale, “cameo garantisce tutto il piacere di fare e gustare”. È proprio questa la percezione avuta al nostro arrivo in DolceCasa cameo, accolti da Laura Spatocco (coordinatrice DolceCasa cameo), Monica Chiari (Head of HR cameo) e Paolo Pedronetto (Executive Manager Risorse Umane cameo).
Il primo (dolce) contatto con l’azienda avviene proprio in questo luogo, per poi spostarci nel Campus cameo, aperto nel 2017, con l’obiettivo di creare una cultura del lavoro diversa, una cultura agile volta a valorizzare il capitale umano, caratterizzata dalla condivisione e collaborazione tra reparti. La riorganizzazione degli spazi consente flessibilità e immediatezza di utilizzo: i collaboratori possono infatti decidere quale sia il luogo migliore per ottimizzare il proprio lavoro, il tutto coordinato da una leadership basata sulla fiducia e i cui drivers sono le performance.
Il focus resta sulla creazione di un benessere duraturo per il cliente, di un rapporto di fiducia coi propri consumatori, con la consapevolezza di offrire sempre un prodotto in grado di soddisfare i loro bisogni. Niccolò Cortelazzo (Senior Product Manager cameo) interviene in merito, proponendoci le strategie attuate da cameo per “essere ciò che si pensa quando si parla di torte, pizze e dessert”: essere leader nel mercato di riferimento e attenti alle nuove opportunità, utilizzando la comunicazione e l’innovazione come drivers strategici.
Ogni anno si elaborano nuove strategie su tutto l’assortimento, elaborando un piano di marketing che parta dall’analisi dei dati di mercato e delle opportunità, ripensando o innovando alcuni prodotti, per poi proporli al consumatore finale, attraverso strumenti di comunicazione e un sistema di valori in cui il cliente si identifichi.
A Luciano Manzini (Executive Manager Customer & Sales Service cameo) le riflessioni finali sulle vendite e sui processi di negoziazione, i quali coinvolgono un team di 40 persone, che si occupa di tutti e tre i settori merceologici. Vendere vuol dire comprare opportunità di mercato, opportunità di rendere visibili i propri prodotti in una perfetta esecuzione sul punto vendita, raggiungendo così l’obiettivo di avere una relazione diretta col consumatore. “Un buon venditore deve saper influenzare le scelte dell’azienda in chiave di sviluppo e con positività”. Si conclude così l’intervento del Dottor Manzini e la nostra giornata in cameo.
A nome di tutti gli studenti del Master in Risorse Umane e Organizzazione e del Master in Marketing Management, un caloroso ringraziamento ai collaboratori cameo, che ci hanno accolti nella struttura e ci hanno dato l’opportunità di conoscere una realtà internazionale e attuale, ma allo stesso tempo accogliente e familiare.