Articolo a cura di Mirco Bagnara, partecipante al Master in Food & Beverage Management 2019/2020.
Durante la giornata del 23 gennaio 2020, presso la sede della Fondazione ISTUD a Baveno, la Dott.ssa Francesca Affini, HR Director presso Alce Nero S.p.a., ha tenuto un’interessante lezione sul mondo delle produzioni biologiche incentrata sull’azienda in cui opera.
Nato negli anni Settanta, il marchio Alce Nero raggruppa agricoltori, apicoltori e trasformatori biologici provenienti da varie località distribuite nel mondo. Nel 2000 questo marchio diventa una società per azioni che ad oggi conta 1000 produttori in Italia e 14000 in tutto il mondo.
La Dott.ssa Affini ha presentato in primo luogo l’azienda descrivendo la sua mission, ossia offrire prodotti di alta qualità, tipici e con forte identità. Per fare ciò hanno deciso di incentrare il loro metodo di lavoro sull’innovazione, la dinamicità e l’efficienza.
Il business model di Alce Nero è strutturato su tre livelli: la base è formata da agricoltori e apicoltori, alcuni dei quali sono soci; il secondo livello è composto dai partner commerciali che possiedono quote della società e si occupano della trasformazione delle materie prime; l’ultimo livello è invece occupato dalla funzione commerciale.
Alce Nero fa del biologico il suo punto di forza, e ad oggi questa caratteristica è diventata un prerequisito per tutti i suoi prodotti. Puntando a vendere prodotti di alta qualità, gli alimenti Alce Nero godono di un’elevata qualità nutrizionale grazie al fatto che vengono processati il meno possibile.
Ma dove possiamo trovare Alce Nero?
La Dott.ssa Affini ha delineato l’incidenza dei canali distributivi che sfrutta Alce Nero: il principale è il modern trade (che copre circa il 77% delle vendite), seguono i negozi specializzati e l’e-commerce.
Successivamente ci ha esposto la situazione economica dell’azienda: l‘85% del fatturato deriva dalle vendite in Italia, mentre l’export (15%) vede i Paesi orientali come principali acquirenti. Per gestire questa grossa fetta di mercato Alce Nero ha creato una Joint Venture con una società francese – “Alce Nero Asia” – con sede a Singapore, la quale si occupa della distribuzione di pesce conservato nel far east.
È stato in seguito analizzato il mondo del biologico, che vede negli ultimi anni le vendite da parte dei leader di settore in calo. Questo corrisponde all’entrata nel mercato BIO delle Private Label, marchi privati della grande distribuzione organizzata, che ha portato ad un abbassamento generale dei prezzi medi dei prodotti biologici. Altri fattori che hanno influito sulla variazione del mercato sono: l’aumento del numero di promozioni associate a questa categoria di prodotti e maggiori investimenti per quanto concerne la comunicazione (da 9 a 21 milioni di euro). Alce Nero rimane comunque la seconda marca BIO nel mercato italiano per fatturato e, secondo una recente indagine di mercato, nella top of mind del settore biologico, prima per quanto concerne la brand awareness.
Quali sono le principali difficoltà che incontra l’azienda?
Ci sono tre principali problematiche che Alce Nero si trova a dover gestire:
- La forte competizione delle Private Label e la gestione del rapporto con la GDO; in questo caso, ha spiegato la Dott.ssa Affini, il forte indurimento di questo rapporto ha portato l’azienda a dover spesso “subire” le pressioni da parte della grande distribuzione organizzata.
- Un secondo problema riscontrato dall’azienda è dato dal fatto che i lotti di materie prime sono spesso di grosse dimensioni mentre ad Alce Nero servirebbero lotti più piccoli, considerando che l’azienda ha una produzione “limitata”.
- Un’ultima problematica scaturisce dalla forte oscillazione dei prezzi delle materie prime, fenomeno dovuto alla natura delle produzioni biologiche, che vede la quantità del raccolto molto diverso tra i vari anni: in caso di scarso raccolto i prezzi tenderanno ad aumentare e questo comporterà una riduzione dei margini di guadagno per i prodotti Alce Nero, non potendo alzare in modo proporzionale i prezzi dei suoi prodotti.
Come si presenta il futuro di Alce Nero?
Per puntare a crescere e ottenere un vantaggio competitivo rispetto ai competitors, spiega la Dott.ssa Affini, Alce Nero sta sviluppando nuovi prodotti per ampliare la sua offerta in mercati ancora inesplorati: quelli del fresco e del freddo.
Alce Nero sta inoltre valutando nuovi canali distributivi attraverso i quali vendere i propri prodotti costituendo nuovi appoggi commerciali e valutando la possibilità di aprire negozi con il suo marchio.
Altri progetti futuri riguardano l’ideazione di birra biologica e la riduzione di packaging misti al fine di diminuire la plastica utilizzata.
Al termine della lezione la Dott.ssa Affini ci ha lanciato un forte messaggio invitandoci a pensare a diversi concetti che all’interno delle aziende permettono di fare la differenza, e senza ombra di dubbio la sostenibilità si inserisce in questo scenario con una forte incidenza.