A cura di: Annalisa Amerotti, Flavia Ascione, Fabrizio Benedetto, Elvira Damiano, Giusi D’Amico, Federica Fragnito – Scienziati in Azienda 2016-2017
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La Canapa o Cannabis è una pianta arbustiva, originaria dell’Asia Centrale, appartenente alla famiglia delle Cannabinacee. La tassonomia prevede la classificazione della Cannabis in tre diverse specie: la Sativa, l’Indica e la Ruderalis. Tali specie sono da considerarsi differenti, non solo dal punto di vista morfologico, ma anche rispetto al contenuto del principale cannabioide che le costituisce, il THC (tetraidrocannabinolo).
La storia della Cannabis ha origini antichissime, addirittura sono stati ritrovati resti di stoffe in canapa risalenti al Neolitico. La sua diffusione è stata rapida ed ubiquitaria, dall’Oriente all’Occidente, ed i suoi utilizzi furono molteplici. Era utilizzata per la fabbricazione di stoffe, per la produzione di oli, vernici, carta, a scopo ricreativo, per riti e cerimonie religiose ma soprattutto, già nell’antichità, si era venuti a conoscenza delle sue importanti indicazioni terapeutiche. Per anni, la ricerca su questo suo particolare uso, fu portata avanti da diverse personalità note nell’ambito medico, ma poco dopo, in seguito all’avvento della Rivoluzione Industriale negli USA, furono emendate una serie di leggi che mettevano al bando qualsiasi utilizzo si facesse della Cannabis. Oggi la situazione risulta alquanto disomogenea, in alcuni paesi è stata legalizzata, in altri ancora no, altri ancora si stanno battendo per poter far in modo che la Cannabis venga resa accessibile in ambito terapeutico a quei pazienti che giacendo in particolari condizioni patologiche, provano sollievo utilizzandola. Alla luce di quanto appena detto, abbiamo voluto raccogliere delle informazioni attraverso la messa a punto di un breve questionario anonimo per poter meglio comprendere quale sia oggi la percezione e soprattutto la conoscenza della gente comune riguardo la Cannabis.
Essa contiene molti composti chimici in grado di produrre effetti sul nostro organismo. I cannabinoidi rappresentano la classe di molecole con una maggiore attività terapeutica. Abbiamo esplorato il sistema endocannabinoide di cui il corpo umano è dotato. Si tratta di un sistema di comunicazione tra cellule che utilizza gli endocannabinoidi come messaggeri. Gli effetti di queste sostanze sono mimati dal THC e CBD, fitocannabinoidi che, sotto forma di prodotti vegetali, vengono impiegati per l’allestimento di preparazioni galeniche. Numerose sono le patologie sulle quali la Cannabis ha un effetto terapeutico; tra queste abbiamo in primo luogo la Sclerosi Multipla, il morbo di Parkinson, Artrite Reumatoide, Glaucoma, HIV, Epilessia, disturbi del movimento e sintomatologia del dolore. In questo lavoro ci siamo soffermati sull’uso terapeutico della Cannabis nella Sclerosi multipla.
Quest’ultima, classificata come malattia autoimmune cronica neurodegenerativa demielinizzante, affligge circa 2,5 milioni di persone al mondo; e la spasticità ad essa correlata interessa oltre l’80% dei pazienti.
Grazie a numerosi studi, sia in vitro che in vivo, si è visto che l’utilizzo di farmaci a base di Cannabis migliore i sintomi connessi alla spasticità muscolare con una netta progressione positiva delle prove di coordinazione motoria ed una significativa riduzione del tremore muscolare. In particolar modo abbiamo trattato l’uso del Sativex e delle infiorescenze di Cannabis (Bedrocan).
La Cannabis fa parte della Farmacopea Italiana e il suo uso è disciplinato dal Testo Unico delle sostanze stupefacenti (DPR 309/1990), nel quale, però, non viene menzionato il suo valore terapeutico. Soltanto con il DM 18 aprile 2007, (che aggiorna il Testo Unico delle sostanze stupefacenti), viene riconosciuta l’attività farmacologica e l’utilizzo terapeutico di preparati a base di Cannabis. Nonostante l’impiego terapeutico della stessa sia legale e legittimato, non vi è ancora una legge nazionale univoca, ma soltanto una serie di disposizioni e leggi regionali.
Oltre al focus legislativo italiano, questo lavoro si propone di dar rilievo anche alle legislazioni vigenti al di fuori dei confini italiani. In particolare abbiamo esaminato quattro Stati diversi quali Canada, Stati Uniti, Australia e Olanda per ripercorrere gli eventi che hanno portato ad intraprendere l’iter normativo finalizzato poi alla legalizzazione della marijuana con fini medici. Dall’analisi di queste realtà diverse da quella italiana, siamo giunti alla conclusione che lo stigma che circonda questo argomento non è un aspetto caratterizzante soltanto il nostro paese, bensì comune a molte altre realtà nelle quali però si stanno compiendo passi in avanti per riconoscere un potere terapeutico ad una semplicissima pianta, in grado di alleviare diverse sofferenze e dai pochi effetti collaterali.
L’ottica preponderante di tutela e protezione del paziente ci ha condotto a porci le seguenti domande: “Chi risponde alle esigenze dei pazienti che vogliono ottenere la Cannabis Terapeutica? Chi fornisce sostegno, sia psicologico che concreto, a quella fascia di popolazione che crede negli effetti terapeutico-lenitivi evidenti dei preparati farmaceutici a base di cannabinoidi?”
Le risposte a queste due domande sono state molteplici, ma hanno tutte una evidenza in comune: si parla di “associazioni” di pazienti e di medici che vogliono nobilitare, sulla base di dati concreti e confortanti, l’utilizzo della Cannabis a fini terapeutici. In Italia ci sono diverse associazioni che perseguono questo scopo tra cui:
- Associazione Luca Coscioni
- Associazione LapianTiamo
- Associazione SIRCA
- L’Associazione per la Cannabis Terapeutica (ACT)
Oltre alla descrizione di queste Associazioni, dei loro valori e delle loro “missions”, per approfondire e trattare più da vicino l’argomento, abbiamo intervistato il Segretario dell’Associazione “LaPiantiamo”, Andrea Trisciuoglio, che ci ha dato il suo importante contributo rispondendo ad alcune domande e Francesco Piazzolla, un ragazzo di 27 anni reduce da una lesione spinale C5, che ci ha fornito una video-intervista ad hoc per il progetto. Ambo le testimonianze hanno fatto chiarezza su alcuni punti cardine del tema trattato e ci hanno lasciato spunti di riflessione accessibili ed esaminabili da chiunque si ponga come fruitore di questo Project Work.
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