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Uno sguardo alla Farmacovigilanza

Project work a cura di Eleonora Tardivo, Luisa Pascarella, Ottavia Vitiello, Rossana Liguori, Rossella Malvasi – Master Scienziati in Azienda XVII edizione

 

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La Farmacovigilanza rappresenta un utile strumento per garantire un migliore e corretto utilizzo dei farmaci attraverso il monitoraggio delle reazioni avverse, al fine di ridurne l’incidenza e tutelare la salute della popolazione. Grazie al recepimento e all’attuazione delle normative europee, dal 2012 l’Italia ha raggiunto e superato di gran lunga il numero di 300 segnalazioni per milione di abitanti, valore definito dal WHO come il “gold standard” per un sistema di Farmacovigilanza efficiente. E’ stata, infatti, dedicata particolare attenzione alle attività volte a garantire una maggiore trasparenza e tempestività delle informazioni di Farmacovigilanza, così da poter mettere in atto misure che consentano in tempi rapidi l’identificazione, la valutazione, l’azione e la comunicazione dei rischi dei medicinali durante il loro intero ciclo di vita. Ciononostante, miglioramenti più incisivi sono necessari al fine di diffondere maggiormente la conoscenza della FV, principalmente tra la popolazione comune e sensibilizzare quest’ultima alla segnalazione di eventi avversi.

Gruppo Project Work FarmacovigilanzaObiettivo del Project Work è quello di definire le criticità del sistema di Farmacovigilanza in Italia, tramite l’analisi della sua evoluzione dagli anni ’60 ad oggi, con particolare attenzione alle fasi che hanno permesso un maggiore coinvolgimento del cittadino. L’indagine è partita dall’analisi delle schede di segnalazione, sia cartacea che digitale, e dei decreti che hanno consentito una loro semplificazione e chiarezza, al fine di favorirne la comprensione da parte di tutti gli attori della FV, con particolare attenzione ai cittadini, fondamentali affinché il macchinario delle segnalazioni possa attivarsi e concludersi in maniera efficace. E’ quindi necessaria una buona comunicazione rivolta alla popolazione che, in primis, informi sull’esistenza della Farmacovigilanza, ma anche dei possibili rischi legati all’assunzione dei farmaci e sulla possibilità di segnalarli.

L’attenzione è stata focalizzata sul foglietto illustrativo, metodo di comunicazione scritta attraverso cui avviene l’informazione sui rischi di un farmaco, e sulla comunicazione verbale tra il medico ed il paziente, al fine di prevenire le reazioni avverse a farmaci causate da una non corretta modalità di assunzione.

Inoltre, è stato condotto uno studio sui Progetti di Farmacovigilanza attivati dai Centri Regionali di Farmacovigilanza, AIFA e aziende farmaceutiche, in collaborazione con Università Italiane e Centri Nazionali di Ricerca, che ha evidenziato la carenza di progetti dedicati all’informazione del cittadino e alla sua educazione al processo di segnalazione.

Infine, in un contesto sempre più dominato dalla tecnologia, è stata inevitabile la valutazione dell’impatto che i vari canali di comunicazione, quali digital e media, hanno sulla diffusione della Farmacovigilanza e quanto possano divenire strumento cardine per una maggiore sensibilizzazione del cittadino.

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Eleonora Tardivo

Eleonora Tardivo

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