La Mobile Health (mHealth) si è sviluppata negli ultimi anni come settore della tecnologia sanitaria (eHealth), grazie alla diffusione e al continuo sviluppo dell’informatica applicata ai portable devices. È definita dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come “una pratica medica e di salute pubblica supportata da dispositivi mobili quali smartphone, dispositivi di monitoraggio dei pazienti e altri dispositivi wireless” (Fonte: Green paper on mobile health (mhealth). Technical report, European Commission, 2014).
Quest’ultima generazione di cellulari e l’incremento della velocità delle reti internet a cui si collegano permettono a queste App di elaborare in tempo reale un quantitativo di dati come fossero dei computer, un potenziale che la Sanità ha voluto sfruttare in ottica di una trasformazione rivolta a una maggiore qualità ed efficienza: interna, riducendo tempi e costi del servizio erogato, ed esterna, con l’obiettivo di offrire prestazioni migliori all’utente.
Microfoni, telecamere e sensori sono attualmente in grado di rilevare parametri medici, fisiologici e dati riguardanti stile di vita e attività quotidiane. Ad oggi, una delle critiche rivolte alla mHealth è la necessità di una più stretta regolamentazione, soprattutto nel campo della privacy, e in Italia, secondo un articolo del 2015 del Corriere della Sera, i primi decreti per la tutela e difesa dei propri dati personali sono stati emanati in Emilia Romagna (Fonte: Corriere della Sera e La Repubblica).
Data la molteplicità di App relative al settore della salute, risulta difficile presentare un quadro generale di queste tecnologie, che pertanto saranno discusse in base a tre diverse finalità.
1 Fitness e Wellness
La crescita dell’attenzione rivolta al tema della salute, nella sua accezione di tentativo di condurre uno stile di vita equilibrato, non è sfuggita agli sviluppatori di applicazioni per smartphone, che negli ultimi anni hanno investito notevolmente in questo segmento di mercato. In generale, queste App vengono proposte come un supporto per far fronte a carenze motivazionali o di incentivi e, inoltre, contribuiscono ad agevolare la pianificazione delle attività per cui sono state ideate. Di seguito si è scelto di considerare separatamente i due filoni maggiormente rappresentativi della categoria.
1.1 Fitness
Ormai parte integrante dell’abbigliamento tecnico, queste App accompagnano l’utente nella pratica sportiva, registrando tempi e percorsi. Tra le funzionalità che si annoverano, la possibilità di creare dei programmi di esercizi personalizzati per varie discipline (sia a livello agonistico sia per esercizi da eseguire indoor esclusivamente per il mantenimento di una buona forma fisica) e di condividere i risultati in tempo reale. Sicuramente tra gli aspetti positivi, in particolare per il running, vi è la diffusione di gruppi di allenamento sponsorizzati dai più noti marchi sportivi: con l’intento di pubblicizzare il loro brand e di fidelizzare i clienti, sostengono questo tipo di aggregazione mettendo a disposizione anche dei personal trainer.
1.2 Wellness
Il riferimento in questo caso è a quelle App che permettono di controllare dieta e peso corporeo, suggerendo alimentazione e abitudini corrette da cui l’organismo può trarre vantaggi. Nello specifico, alcune delle funzionalità sono: conteggio dell’apporto calorico giornaliero, schede nutrizionali indicanti i valori di grassi/proteine/carboidrati e possibili allergeni negli alimenti e controllo dei liquidi assunti. Sempre nel campo benessere, esistono anche App che monitorano la qualità del riposo in base a movimenti e suoni registrati e che programmano il risveglio in modo intelligente, così da non interrompere bruscamente, se possibile, le fasi di sonno profondo.
Se da un lato si riconosce l’impatto che le App hanno avuto in termini di sensibilizzazione e facilità d’uso, dall’altro il rischio è che le figure di esperti (per esempio istruttori, dietologi…) possano diventare secondarie. Le conseguenze: diete sviluppate in autonomia senza le necessarie competenze ed esercizi sottostimati o svolti con una postura scorretta e dannosa per l’organismo. Non ultimo, l’aumento della dipendenza da cellulare che, senza alcuna esagerazione, sta diventando una vera e propria patologia sociale (paradossalmente, ci sono App per misurare anche questa dipendenza).
2 Salute e medicina
In questo paragrafo consideriamo le App che monitorano o rielaborano dati derivanti dalla misurazione di determinati parametri fisiologici di un paziente. È opportuno parlare di veri e propri Medical Devices con finalità preventive, terapeutiche o diagnostiche, in quanto costituiscono potenzialmente degli strumenti complementari alle prestazioni mediche e per i quali, proprio per assicurare conformità in termini di sicurezza e accuratezza dei risultati prodotti, l’Unione Europea rilascia la marcatura “CE” (Fonte: Mobile-health e applicazioni per la salute: aspetti bioetici. Technical report, Presidenza). Tuttavia, poiché per ottenerla si dovrebbe attuare una procedura lunga e onerosa, molti sviluppatori presentano come semplici modalità di controllo del benessere quelli che in realtà sono veri e propri dispositivi medici.
Alcuni esempi di queste applicazioni:
- registrazione di funzioni fisiologiche quali frequenza cardiaca e respiratoria, pressione sanguigna e temperatura (finalità preventiva);
- miglioramento nell’aderenza alle terapie, supporto alla gestione di patologie croniche, calcolo del dosaggio dei medicinali e monitoraggio delle malattie metaboliche (finalità terapeutica);
- valutazione del rischio di sviluppo di alcune patologie come melanoma e depressione, la cui probabilità di debellamento dipende sensibilmente dalla precocità delle diagnosi (finalità diagnostica).
Indubbiamente queste App possono condizionare positivamente il rapporto paziente medico, rendendo più diretti la comunicazione e lo scambio di informazioni e favorendo quindi lo studio di terapie ad personam. Tra i principali aspetti negativi segnaliamo però come, in realtà, l’utente possa essere indotto a sostituire il medico curante con lo smartphone, o quanto meno a sminuirne il ruolo, in vista di una più comoda autogestione della propria salute; non sono da escludere anche casi di assunzione di medicinali senza previo consulto scientifico, a causa di allarmismi generatisi dalla lettura autonoma delle App. D’altra parte, rimane dovere del curante non incorrere in una progressiva deresponsabilizzazione, delegando i suoi compiti e compromettendo le relazioni interpersonali, ma accertarsi dell’affidabilità di questi strumenti, suggerendo e supervisionandone costantemente il corretto impiego.
3 Amministrazione sanitaria e servizi
All’interno di questa categoria è possibile distinguere due ulteriori sotto-tipologie: App che si prefiggono di agevolare l’accesso al sistema di assistenza sanitaria e quelle il cui obiettivo è fornire un supporto di carattere informativo in un modo, in linea di principio, più intuitivo. Alcune funzionalità di esempio per il primo gruppo sono: possibilità di prenotare, e successivamente gestire (spostare, annullare) esami/visite mediche, consultazione di referti ed esiti a prestazioni già erogate, fino alla richiesta di pronto soccorso con invio della propria posizione gps; nel secondo caso invece, ad esempio, è stato estremamente semplificato come risalire all’elenco, agli indirizzi e ai turni delle farmacie, della guardia medica e del pronto soccorso più vicini, così come ai foglietti illustrativi dei medicinali.
In generale i vantaggi per l’utente sono evidenti, sia banalmente in termini di tempi di attesa agli sportelli, sia perché contribuiscono a limitare spostamenti non sempre possibili (impegni lavorativi, handicap fisici…). Da un’altra prospettiva, grazie all’utilizzo dei servizi di Mobile Health, l’Unione Europea punta ad un abbattimento dei costi di gestione clinici, ad una maggiore efficienza nella diagnostica e nella prevenzione ed a una riduzione delle tempistiche necessarie agli operatori per accedere ai dati personali e, quindi, a valutarli. Proprio per il servizio offerto, è necessario che queste App, forse più che nei due casi precedenti, risultino garantite, sincronizzate e sistematicamente mantenute dalle strutture o dalle aziende che supportano, al fine di evitare qualsiasi forma di disallineamento.
4 Un esempio di analisi
Nell’ultima parte della relazione, rispetto ad un grafico sulla diffusione del fenomeno mHealth, ho preferito inserire un esempio di analisi che ho personalmente condotto, volta a rielaborare i dati sull’uso diretto di due App. Da un punto di vista prettamente statistico, la bassa numerosità del campione e la sua forte omogeneità (età, abitudini, struttura corporea… ) sono criticabili, ma l’intenzione è solo quella di presentare un possibile strumento di divulgazione dei risultati.
A un gruppo di persone che abitualmente usano un’App Fitness è stato chiesto di svolgere la loro solita attività fisica senza questo supporto e di confrontare i tempi realizzati su uno stesso percorso; ad altre, invece, è stata proposta un’App Wellness per monitorarne l’alimentazione e seguire gli accorgimenti consigliati per cinque giorni. Le domande a cui hanno dovuto rispondere:
- Usando l’App, hai notato benefici per la tua salute? (Miglior riposo, maggiori energie nel corso della giornata, più incentivi a condurre una vita salutare. . . )
- Fitness: i tuoi tempi senza l’uso dell’App sono superiori di più del 5%? (15 secondi in più su un tempo di 5 minuti per kilometro)
- Wellness: seguendo l’App, la tua dieta si è ridotta di più di 250 kcal? (Equivalente ad un paio di snack)
Infine è stato costruito un indice per misurare il grado di dipendenza da smartphone causato dall’App, che assume valori da 0 a 4 in base al numero di risposte affermative a:
- Hai dovuto tenere il cellulare vicino a te in circostanze in cui prima non l’avresti fatto?
- Hai controllato i tuoi risultati in momenti in cui non era necessario farlo?
- Ritieni che l’App sia utile per proseguire in futuro?
- Ritieni superfluo il parere di un esperto sull’attività seguita?
I dati sono stati riorganizzati in questa tabella a tre entrate, da cui è possibile vedere se i benefici dichiarati sono realmente derivanti dall’uso dell’App e/o se emergono segnali di una possibile dipendenza. La zona verde è teoricamente quella migliore: App efficace, bassa dipendenza ed effetti positivi sulla salute; al contrario la rossa, in cui un maggior uso del telefono non porta alcun vantaggio.
Dall’analisi emerge che gli utenti Fitness sono mediamente più soddisfatti (vd. Intervalli di Confidenza al 95% sui benefici), il che è per altro giustificabile dal fatto che ai Wellness è stato richiesto di interfacciarsi con un’App per loro nuova. Sarebbe però interessante estendere lo studio, poiché, nonostante questo risultato, in termini percentuali i livelli di validità e dipendenza sono equiparabili.